25 Ott 2016
Novo Modo un'altra meta raggiunta.

Si è chiusa la terza edizione di Novo Modo, i tre giorni di incontri e confronti presso l'Auditorium di Sant'Apollonia a Firenze. Tre giorni che ancora una volta hanno dimostrato la voglia di partecipazione e di sentirsi protagonisti ma soprattutto responsabili nella costruzione del proprio futuro.


Più di 500 le presenze nei tre giorni ai quali si aggiungono i 300 utenti che hanno seguito gli eventi in diretta streaming e i tanti studenti, protagonisti dei tavoli di lavoro soprattutto nella prima giornata.
"In una società dominata dalla logica del solo profitto – ha commentato don Andrea La Regina, responsabile Macroprogetti Caritas Italiana, una delle realtà organizzatrici dell'evento – e in cui gli scarti non hanno voce e tutela, Novo Modo è stato uno spazio in cui gli ultimi della terra hanno presentato il senso, i percorsi e le buone esperienze di liberazione e di sogni per le popolazioni in situazioni di conflitto". Le testimonianze che sono state protagoniste in questi tre giorni hanno infatti posto al centro dell'attenzione le storie delle persone che migrano e che chiedono asilo in Italia, "a partire dalla bella testimonianza dei giovani accolti dalla Caritas diocesana di Firenze. Il nostro impegno e quello dei governi – ha aggiunto don Andrea – anche alla luce dell'invito di Papa Francesco dovrebbe essere sia quello di garantire a queste persone il diritto a rimanere nella loro terra ma anche quello di poter essere accolti in sicurezza".
Migranti ma anche politiche giovanili, tutela dell'ambiente, necessità di superare i conflitti e trasformali in occasioni di dialogo. Ed un'attenta analisi dei temi economici: "un nuovo modo passa anche attraverso quelle forme dell'economia che mettono al centro le persone e l'ambiente – commenta Andrea Baranes, presidente della Fondazione Culturale Responsabilità Etica – e durante Novo Modo abbiamo parlato dei pericoli della finanza casinò ma anche di quelle esperienze reale e di sostenibilità che evidenziano il successo di un percorso di responsabilità nell'agire economico".
Tutti i partecipanti sembrano aver colto in pieno lo spirito che ha animato questa edizione della manifestazione. "Un'edizione densa e significativa – ha commentato Fausto Ferruzza, presidente di Legambiente Toscana – perché le parole relazioni e conflitti rappresentano la chiave per focalizzare necessariamente quella riconversione ecologica dell'economia che i nostri mondi aspettano ormai da tempo. Nel contesto attuale la scienza e la tecnica non possono da sole governare questo cambiamento epocale. Occorre ristabilire quel primato virtuoso della Politica, nel senso etimologico del termine di cura della Polis – ha concluso Ferruzza - in vista di un mondo più giusto, più solidale e più responsabile di quanto non sia realmente mai stato nella storia".