Chiedi all'esperto


Sono tantissimi i lavoratori iscritti alla FIRST CISL che si rivolgono ai nostri delegati su tutto il territorio toscano per sciogliere un dubbio o approfondire un aspetto del proprio contratto. Abbiamo raccolto in questa pagina le risposte alle domande più frequenti


chiedi-all-esperto 300Se desideri una risposta personalizzata ai tuoi quesiti scrivi a chiedi@fibatoscana.it 
indicando nella mail:

  • l'oggetto del tuo quesito
  • il tuo nome e il tuo cognome
  • la città in cui risiedi e quella in cui lavori
  • l'azienda per cui lavori
  • se sei iscritto o meno alla FIRST CISL Toscana


Cercheremo di risponderti nel più breve tempo possibile, fornendoti una prima informazione e un contatto a cui rivolgerti sul tuo territorio.


Le risposte alle domande più frequenti riguardano i seguenti temi che vengono aggiornati continuamente:

 

ANTICIPAZIONI DEL T.F.R.

cassiere 300Chi può usufruirne?
Può essere richiesta dal lavoratore con almeno 8 anni:
- o di servizio effettuato preso lo stesso datore di lavoro;
- o di versamento del TFr (in tutto o in parte) ad un fondo pensione complementare (ivi compresi, per determinare il limite minimo indispensabile di 8 anni, eventuali periodi precedenti presso altri fondi previdenziali diversi dall'attuale.

Per quali motivi si può richiedere?
- Spese sanitarie per terapie e interventi straordinari, riconosciute dalle competenti strutture pubbliche per sé o per i familiari conviventi;
- Acquisto prima casa di abitazione, per sé o per i figli;
- Acquisto o costruzione di vani contigui nel caso l'abitazione divenga inadeguata (n. vani, esclusi servizi, ripostigli e accessori, inferiore ai componenti il nucleo familiare);
Sostituzione della casa divenuta inadeguata;
- Congedi per (art.7 L.53/2000): congedo parentale - formazione - formazione continua. Ristrutturazione della propria casa (lavori contestuali all'acquisto o necessari per accertata inagibilità);
NOTA: Per le spese sanitarie sono compresi i costi accessori, come il viaggio o il soggiorno presso località in cui deve essere effettuato l'intervento (Pret. Firenze 21/12/1982).

Qual è l'ammontare del tfr utilizzabile?
- Fino al 70% del maturato;
- Fino al 100% per i fondi di pensione complementare;
- Per i congedi l'ammontare della richiesta è commisurata alla retribuzione persa ed agli eventuali oneri contributivi per il riscatto ai fini pensionistici (per il TFR:nel limite del 70% del maturato).

- NOTA: La contrattazione di secondo livello può introdurre migliori condizioni di fruizione.

Quali sono i criteri per l'assegnazione?
- Le domande vanno soddisfatte in ordine cronologico: quelle eventualmente eccedenti il plafond annuo saranno riportate nello stesso ordine al 1° gennaio dell'anno successivo e verranno soddisfatte semprechè permangano i requisiti previsti;
- La domanda deve essere completa di tutti i documenti richiesti per poter essere considerata; l'erogazione avverrà dopo il perfezionamento della pratica.

Vi sono casi particolari in cui viene riconosciuta l'anticipazione per la prima casa?
- L'anticipazione va riconosciuta per intero anche nel caso in cui l'acquisto venga effettuato in comunione legale dei beni (Cass. 3/12/1994 n.10371); (segue)
- L'anticipazione non deve necessariamente precedere l'acquisto, ma deve comunque essere legata da un nesso funzionale (Cass.n.1379 del 4/2/1993);
- L'anticipazione effettuata dopo l'accensione di un mutuo ipotecario è legittima, a condizione che l'importo richiesto sia uguale o superiore alla somma, anche residua, sostenuta per l'acquisto
(Pret. Ravenna 23/8/1996);
- L'anticipazione può essere concessa anche se il richiedente è proprietario di immobili non costituenti casa di abitazione.
NOTA: La sentenza Cass. 3/12/94 n.10371 dichiara ammissibile l'acquisto da parte del coniuge qualora sussita il regime di comunione dei beni.

Quale documentazione si deve presentare per l'acquisto della prima casa?
Promessa di compravendita, estratto notarile, autorizzazione edilizia, preventivi dei lavori da eseguire, dichiarazione giurata, ecc. (secondo i casi );
- Fatture, atti notarili, ecc.
(al perfezionamento della pratica);
- Atto notorio.

Quale documentazione si deve presentare per le spese sanitarie?
Preventivi o ricevute di spesa;
- certificato della competente struttura pubblica che riconosce la necessità di terapie od intervento straordinario;

Quali sono i limiti numerici?
Annualmente debbono essere soddisfatte un numero di domande pari al 10% degli aventi titolo e comunque del 4% dei dipendenti;
- Le spese sanitarie e l'acquisto della casa a seguito di sfratto non sono comprese nel plafond annuo.

È possibile reiterare la domanda di anticipo del TFR?
SI: solo per spese sanitarie per sè o per i familiari conviventi fino a concorrenza dell'importo utilizzabile.
- Le domande reiterate non entrano nel conteggio delle anticipazioni concedibili nell'anno e nell'anno successivo.
- L'anticipazione per spese non sostenute o inferiori al preventivo va restituita;
- Per i congedi: l'anticipazione spetta una sola volta se chiesta a seguito della nascita, adozione o affidamento di un figlio.

AUTOCERTIFICAZIONE DELLA FASCIA ECONOMICA PER IL PAGAMENTO DEL TICKET SANITARIO
Cosa cambia
Non si potrà più compilare l'autocertificazione all'atto della fruizione della prestazione specialistica così come, in farmacia, siglare la ricetta alla consegna dei farmaci.
Sulla ricetta infatti, con il passaggio alla ricetta elettronica, sarà già presente il codice della fascia economica certificata, risultante cioè dalla banca dati dell'Agenzia delle Entrate e dell'INPS, riportato dal medico prescrittore.
Quindi all'atto dell'erogazione della prestazione ambulatoriale o in farmacia tale dato non potrà più essere modificato.
Cosa fare e come calcolare la fascia (serie di domande e risposte tratte da sito della Regione Toscana)
Dal 30 novembre 2014 (data prorogata), se nessun codice è presente sulla ricetta, si è tenuti al pagamento del ticket corrispondente all'importo massimo (rinvio, leggi articolo sito Regione Toscana).

PERMESSI E CONGEDI A TUTELA DELLA MATERNITÀ E DELLA PATERNITÀ

famiglia 300Le norme che disciplinano permessi e congedi a tutela della maternità e della paternità sono contenute nel decreto legislativo n. 151 del 26 marzo 2001, cosiddetto Testo Unico maternità/paternità (di seguito denominato semplicemente T.U.).
Ci possono essere delle differenze date dalla contrattazione di 1 e 2 livello, in ogni caso il Patronato CISL (INAS) di competenza è in grado di fornire l'assistenza per ogni singola situazione.

Qual è il trattamento economico e normativo?
L'indennità per il Congedo Maternità / Paternità ordinario è pari all'80% della retribuzione.
In caso di congedo di Paternità obbligatorio dal 01.01.2013, introdotto dalla L. 92 del 28.06.2012 e in fase sperimentale per il 2013-2015, l'indennità è del 100%.

Chi beneficia di:
Congedo obbligatorio (periodo massimo 5 mesi)
La madre, fino alla data del parto in maniera esclusiva.
Il padre, in caso di rinuncia della madre, successivamente al parto fino alla concorrenza dei 5 mesi.

Quando i 5 mesi sono interamente posticipati al parto, su parere medico, possono essere utilizzati alternativamente da entrambi i genitori in maniera concordata.

Il padre lavoratore dipendente, entro i cinque mesi dalla nascita del figlio, ha l'obbligo di astenersi dal lavoro per un periodo di un giorno. Tale diritto si configura come un diritto autonomo rispetto a quello della madre e può essere fruito dal padre lavoratore anche durante il periodo di astensione obbligatoria post partum della madre. Per la fruizione dello stesso, al padre è riconosciuta un'indennità pari al 100 per cento della retribuzione.

Facoltativo
Il padre lavoratore dipendente, entro i cinque mesi dalla nascita del figlio può astenersi per un ulteriore periodo di due giorni, anche continuativi, previo accordo con la madre e in sua sostituzione in relazione al periodo di astensione obbligatoria spettante a quest'ultima. Al padre è riconosciuta un'indennità pari al 100 per cento della retribuzione in relazione al periodo di astensione.

Quali sono i casi di anticipo?
- per complicazione della gravidanza;
- qualora le condizioni ambientali siano pregiudizievoli alla salute della mamma e del bambino;
- per l'impossibilità di spostare la lavoratrice ad altre mansioni.
Per il riconoscimento del diritto la lavoratrice deve presentare domanda alla Direzione Territoriale del Lavoro che ne dispone l'astensione dal lavoro.

È possibile prorogare il congedo di maternità?
SI: fino a 7 mesi dopo il parto, qualora la lavoratrice addetta a lavori pericolosi, faticosi e insalubri, non possa essere spostata ad altre mansioni (T.U. 151/2001).

NOTA: il provvedimento è adottato, anche su richiesta della lavoratrice, dalla Direzione provinciale del lavoro (Circ.Min. lav. 6/5/1997 n.66).

ATTENZIONE: Tale normativa si estende alle madri adottive o affidatarie di bambini fino al compimento di sette mesi di età.

Cos'è il congedo parentale?
È il diritto di assentarsi dal lavoro dopo il periodo di congedo di maternità e paternità, nei primi 8 anni di età del bambino.

Chi ne può usufruire?
La madre lavoratrice, trascorso il periodo di congedo di maternità, per un massimo di 6 mesi;
- Il padre lavoratore, per un periodo non superiore a 6 mesi, elevabili a 7 qualora abbia effettuato almeno 3 mesi di astensione dal lavoro.
- Il solo genitore, per un periodo non superiore a 10 mesi.
NOTA: La somma dei periodi fruibili da due genitori non può superare i 10 mesi elevabili a 11 se il padre beneficia di 7 mesi di astensione.

Qual è il trattamento economico e normativo?
- Spetta il 30% della retribuzione su 12 mensilità (per un massimo di 6 mesi complessivi per la coppia ed entro i primi 3 anni di vita del figlio) a carico dell'Ente Previdenziale.
- Vengono riconosciuti l'anzianità di servizio e gli scatti di anzianità;
- Non maturano le ferie e gli automatismi di carriera; - Si ha diritto all'accredito figurativo, utile per la pensione:
-100% fino al 3° anno di vita del bambino;
- misura ridotta, dopo i 3 anni, con possibilità di completare la copertura con il riscatto del periodo scoperto.

Quando il padre può fruire del congedo di paternità?
- Contemporaneamente alla madre;
- Durante i 3 o più mesi fino ad un massimo di 5 di congedo di maternità;
- Durante i periodi nei quali la madre beneficia dei riposi orari.

Se la madre l'ha già utilizzato con la previgente normativa, cosa succede?
- Se ha già utilizzato i 6 mesi viene riconosciuto il diritto al solo padre ad astenersi dal lavoro per un massimo di 5 mesi, fino agli 8 anni del bambino;
- Se non ha usufruito, totalmente o in parte, dell'astensione facoltativa, può farlo ora a condizione che il figlio non abbia ancora compiuto gli 8 anni.




FERIE EX FESTIVITÀ

postit 300Quanti giorni di ferie spettano nel primo anno di lavoro?
Per le 3 aree professionali durante l'anno in cui è avvenuta l'assunzione spettano TANTI GIORNI quanti sono i mesi intercorrenti fra la data di assunzione ed il 31 dicembre dello stesso anno, considerando come mese intero l'eventuale frazione di mese.
ESEMPIO: assunto il 25 marzo: nell'anno di assunzione ha diritto a 10 giorni di ferie pari a 10 mesi (anche il mese di marzo viene incluso nel calcolo).

PER LAVORATORI DISABILI:
a) 12 giorni se assunti nel 1° semestre solare; b) 6 giorni se assunti nel 2° semestre solare. Per la categoria dei Quadri Direttivi (assunti direttamente con tale inquadramento) durante l'anno in cui è avvenuta l'assunzione spettano 2 giorni di ferie per quanti sono i mesi intercorrenti fra la data di assunzione ed il 31 dicembre dello stesso anno, considerando come mese intero l'eventuale frazione di mese, con un massimo di 20 giorni;
PER I QUADRI DIRETTIVI DISABILI:
a) 20 giorni se assunti nel 1° semestre solare; b) 12 giorni se assunti nel 2° semestre solare.

Quanti giorni di ferie spettano dall'anno successivo a quello dell'assunzione?
20 giorni fino al 5° anno di servizio; 22 giorni per 3ª Area 4° livello (ex Capo Ufficio) dall'anno successivo all'assunzione 22 giorni dal 5 al 10° anno di servizio; 25 giorni oltre il 10° anno di servizio; 26 giorni per i Quadri Direttivi.

In caso di malattia durante il periodo di ferie cosa succede?
I giorni di accertata infermità intervenuta nel corso delle ferie - infermità che il dipendente deve immediatamente denunciare all'azienda - non sono computabili nella durata delle ferie.

Come maturano le ferie in caso di assenza dal servizio?
Il periodo di ferie spettante viene ridotto di tanti dodicesimi quanti sono i mesi interi di assenza;

IN CASO DI ASSENZE PER MALATTIA
a) la riduzione non si applica per i primi 6 mesi; b) se l'assenza è superiore ai 6 mesi, la riduzione non si applica per i primi 6 mesi, salvo che l'assenza duri l'intero anno.

ESEMPIO: un lavoratore che ha diritto a 20 giorni di ferie: * se si assenta per 8 mesi (dal 1° ottobre 2010 e fino al 31 maggio 2011) avrà una decurtazione del periodo di ferie di 2/12 di 20 gg. pari a 3,33 gg. che verrà applicata nel 2011 in quanto beneficia della franchigia per i primi 6 mesi (che scadono a fine marzo 2011); * se si assenta 13 mesi (dal 1° ottobre 2010 al 31 ottobre 2011) avrà una decurtazione del periodo di ferie pari a 3/12 per il 2010 e 10/12 per il 2011 per un totale di 21,67 giorni (20 + 1/12 di 20).

Quali sono ed a cosa daranno diritto le festività civili coincidenti con la domenica?
Le festività civili (25 aprile, 1° maggio e 2 giugno), coincidenti con la domenica, daranno diritto ad un giorno di permesso retribuito, oppure, d'intesa fra lavoratore ed azienda, al riconoscimento di un compenso aggiuntivo.

Quali sono i giorni di ex-festività?
I giorni di ex-festività sono: San Giuseppe (19 marzo), Ascensione (39° giorno dopo Pasqua), Corpus Domini (60° giorno dopo Pasqua), SS.Pietro e Paolo (29 giugno), Festa dell'Unità Nazionale (4 novembre).

Come vanno utilizzati i permessi per ex-festività?
Nel periodo 16 gennaio/14 dicembre; -Con congruo preavviso; -In aggiunta ai periodi di ferie in tutto o in parte oppure anche disgiuntamente da queste in 3 o più giornate consecutive, segnalandoli al momento della predisposizione dei turni di ferie.

Spettano in caso di assenza dal lavoro?
NO: se l'assenza- senza diritto all'intero trattamento economico- cade nei giorni di ex festività. In sostanza per fruire del permesso di ex-festività bisogna che in quel giorno si percepisca l'intera retribuzione (quindi non bisogna essere in permesso non retribuito, in aspettativa, ecc.).

Come vengono liquidati i permessi non utilizzati nel corso dell'anno solare?
Se non goduti entro il 15 dicembre, calcolando gli eventuali resti -compresa l'eventuale frazione - sulla base dell'ultima mensilità percepita nell'anno di competenza (1/360 della retribuzione annua per ogni giornata) da erogare entro febbraio dell'anno successivo.



PERMESSI

gaudio 300I lavoratori studenti hanno diritto a permessi retribuiti?
SI per le giornate di esami, nonché per il tempo necessario a raggiungere la località in caso di mancanza di scuola o università del tipo prescelto nel luogo di residenza;
fino al 31dicembre 2001: un ulteriore giorno per ogni esame universitario, non ripetuto, 8 giorni lavorativi
- per una sola volta
-per il conseguimento della licenza di scuola media, inferiore o superiore, con esclusione di quelle a carattere artistico, nonché per la tesi di laurea inerente le facoltà che danno diritto all'anzianità convenzionale.
Tale permesso è usufruibile a richiesta del lavoratore, da presentare alla Direzione con almeno 5 giorni di anticipo; permesso retribuito di 20 ore annue da fruire in 4 giornate lavorative e per 5 ore al giorno. Tale permesso spetta per un numero di anni uguale al corso legale di studi + 2, +1 per i corsi di laurea e laurea magistrale da fruire nella giornata lavorativa precedente l'esame. Va' richiesto alla Direzione con almeno cinque giorni di anticipo e può essere fruito solamente durante il normale periodo scolastico o accademico.

I lavoratori studenti hanno diritto ad effettuare un orario di lavoro diverso?
SI, hanno diritto:
- ad effettuare turni di lavoro che agevolino la frequenza ai corsi e la preparazione agli esami (per i turnisti del CED e di impianti di sicurezza e presidi tecnologici);
- a spostamenti di orario di entrata ed uscita rispetto a quello normale.

I lavoratori studenti hanno diritto a permessi di studio non retribuiti?
SI: permesso straordinario - una sola volta per ciascun ciclo di studi (quindi massimo 3 volte)
- sino a 30 giorni di calendario, fruibili in unica soluzione o in due periodi.
La richiesta deve essere presentata alla Direzione con almeno 30 giorni di anticipo.
Deve essere fruito solamente durante il normale periodo scolastico o accademico.

È vero che spettano permessi retribuiti per i portatori di handicap?
SI: spettano 3 giorni di permesso mensile retribuito a chi ha un handicap grave, a chi è genitore di un minore in situazione di handicap grave, a chi assiste una persona con handicap grave, che sia parente o affine entro il terzo grado.
Per ottenere il permesso è necessario che la persona con situazione di gravità non sia ricoverata a tempo pieno.

Come si richiedono?
a) con una domanda indirizzata all'INPS ed al datore di lavoro utilizzando il modulo rilasciato dall'INPS;
b) allegando: - certificato rilasciato dall'Azienda Sanitaria Locale, che attesti la gravità dell'handicap; - stato di famiglia;
- autocertificazione
(dichiarazione sostitutiva di atto notorio) sul fatto che la persona da assistere non è ricoverata a tempo pieno.

I genitori di minori portatori di handicap hanno diritto a permessi?
SI, i genitori, anche adottivi, di minori portatori di handicap in situazione di gravità, hanno diritto al prolungamento fino a 3 anni del periodo di astensione facoltativa per maternità (art. 33 comma 1 legge 104/92); oppure in alternativa a 2 ore di permesso giornaliero retribuito con le medesime norme delle ore di allattamento fino a 3 anni di vita del bambino.

Esistono altri permessi retribuiti per decessi o grave infermità di familiari?
In base alla L. 53/2000 all'art. 4 è previsto che i lavoratori hanno diritto ad un permesso retribuito di 3 giorni complessivi all'anno in caso di decesso o di documentata grave infermità del coniuge o del convivente, purché la stabile convivenza risulti da certificazione anagrafica, o di un parente entro il 2° grado, anche non convivente o di un soggetto che compone la famiglia anagrafica (vedi anche D.M. 21/7/2000 n.278)

In occasione di quale votazione spettano i permessi elettorali?
Di qualsiasi tipo: politiche, amministrative, europee, referendum.

Come vengono retribuiti tali permessi?
Riconoscendo tanti giorni di riposo compensativo (o,in alternativa, di retribuzione ordinaria) quanti sono quelli trascorsi al seggio.
In genere si tratta di 2 giorni, corrispondenti alle due giornate del sabato e della domenica.
Inoltre, qualora le operazioni elettorali si protraggano al di là della mezzanotte della domenica, anche l'intera giornata di lunedì viene riconosciuta come giornata di permesso retribuito (vedi Dettagli)

Esistono permessi per svolgere campagna elettorale?
Per il periodo della campagna elettorale l'unica aspettativa utilizzabile è quella prevista dal art. 57 del contratto nazionale dei bancari, si tratta di un periodo di aspettativa non retribuita di un anno (frazionabile di norma in non più di due periodi), ma che può essere utilizzato anche per un periodo più breve, va presentata per tempo richiesta all'ufficio personale, ma non è necessario specificare la motivazione essendo sufficiente indicare motivi personali.

Esistono permessi per svolgere cariche politiche?
Prima cosa occorre sapere di quale incarico elettivo stiamo parlando in quanto ci sono differenze tra le varie cariche.
La normativa di riferimento è lo statuto dei lavoratori (L.300/1970):
- all'articolo 31. prevede le aspettative non retribuite per le cariche elettive di tipo politico (parlamento europeo e nazionale e gli incarichi regionali) prevedendo la possibilità di richiedere un periodo di aspettativa non retribuita, con diritto alla conservazione del posto di lavoro, di durata pari alla durata dell'incarico;
- all'articolo 32. si disciplinano i permessi relativi all'elezione in incarichi amministrativi a livello comunale o provinciale, prevedendo oltre all'aspettativa non retribuita, con diritto alla conservazione del posto di lavoro, di durata pari alla durata dell'incarico, la possibilità di permessi giornalieri o orari per il tempo strettamente necessario allo svolgimento dell'incarico (riunioni di giunta, consiglio, commissioni, ...) con il mantenimento dell'intera retribuzione; il sindaco, gli assessori, il presidente della provincia e i componenti la giunta provinciale hanno inoltre diritto ad ulteriori ore mensili, con un minimo trenta.
Ulteriori disposizioni relativamente agli enti locali, anche in merito a indennizzi e altro, sono disciplinate nel DLgs 267/2000.

CONTRASSEGNO CIRCOLAZIONE E SOSTA PER DISABILI

Chi ha il diritto al rilascio del contrassegno?
- le persone con capacità di deambulazione sensibilmente ridotta,
- le persone non vedenti

Il contrassegno è vincolato ad uno specifico veicolo?
NO, perché ha natura strettamente personale, quindi può essere utilizzato su qualunque mezzo destinato alla mobilità del disabile, a prescindere dalla titolarità di una patente di guida o dalla proprietà di un veicolo. Deve essere usato solo ed esclusivamente se l'intestatario del contrassegno è a bordo, alla guida o accompagnato da terzi, e deve essere sempre esposto in originale, in modo ben visibile, sul parabrezza del veicolo.

Chi rilascia il contrassegno?
Il Comune di residenza del disabile, ed ha validità su tutto il territorio nazionale (contrassegno arancione). Dal 15 settembre 2012 è entrato in vigore in Italia il nuovo contrassegno di parcheggio per disabili "europeo" (con un formato rettangolare, di colore azzurro chiaro, con il simbolo internazionale dell'accessibilità bianco della sedia a rotelle su fondo blu) ed valido in tutti i Paesi aderenti alla UE. 

La modulistica?
Deve essere per forza richiesta al Comune di residenza del disabile in quanto, pur essendo uniforme nel contenuto si differenzia nella forma da Comune a Comune.

Qual'è la durata del contrassegno?
Il contrassegno ha la durata di cinque anni, anche se la disabilità è permanente. Quando i cinque anni sono scaduti, può essere rinnovato. In caso di invalidità temporanea, è prevista una autorizzazione per il solo periodo di invalidità, che si può ottenere con le stesse modalità.

Cosa fare in caso di decesso del disabile, di perdita del diritto oppure scadenza del termine di validità?
Il contrassegno deve essere restituito all'ufficio competente che lo ha rilasciato.

(Norme per un corretto uso del contrassegno)

RISCATTO DI LAUREAlaureato 340

Si deve obbligatoriamente riscattare tutto il periodo di studi?
NO, può riguardare solo una parte del corso legale di studi.

Si possono riscattare solo le lauree o anche altri titoli di studio ?
Sono soggette a riscatto anche le lauree brevi e specialistiche, i diplomi universitari. I diplomi di specializzazione, i dottorati di ricerca successivi alla laurea di durata inferiore a due anni. Le lauree conseguite all'estero si possono riscattare solo se riconosciute da una università italiana

Si potrà chiedere il riscatto della laurea solo dopo aver iniziato a lavorare?
NO, ora i giovani hanno la possibilità (prima non prevista)di chiedere il riscatto della laurea anche nel periodo intercorrente fra il conseguimento del titolo ed il primo impiego. (modulo richiesta non iscritti INPS) (modulo richiesta già iscriitti all'INPS)

Come si determina in questo caso la somma da versare per il riscatto?
In assenza di un reddito di riferimento, la somma da versare per il riscatto viene determinata:
• Prendendo a riferimento il reddito minimo imponibile dei commercianti (per il 2012: €14.930) e lo si moltiplica per il 33% (aliquota di accantonamento per la pensione dei lavoratori dipendenti), si ottiene così l'importo per 1 anno di riscatto, pari a €4.927 nel 2012 (€14930x33%).
Per ottenere l'onere complessivo basta moltiplicare la cifra per gli anni del corso legale di laurea che si intendono riscattare.

Dove confluiscono le somme versate per il riscatto?
Affluiscono temporaneamente in un apposito fondo, per essere poi trasferite, maggiorate degli incremente dovuti ad una rivalutazione su base annuale, alla gestione pensionistica alla quale i giovani si iscriveranno all'inizio della loro attività.

E possibile detrarre dalle imposte le cifre versate per il riscatto della laurea?
SI, e possibile farlo, ovviamente non dai giovani ancora privi di reddito, ma dai loro genitori o da altro familiare di cui risultino fiscalmente a carico.

A quanto ammonta la detrazione di imposta?
Al 19% dell'importo versato di anno in anno.

Esiste un'agevolazione fiscale per chi chiede, avendo già un lavoro, il riscatto di laurea?
Si, le somme pagate sono interamente deducibili dal reddito dell'interessato (esempio: con un reddito di 30.000 euro si risparmia il 38% dell'ammontare del riscatto)

Come viene calcolato il costo del riscatto per chi è già iscritto alla previdenza obbligatoria?
• Laurea conseguita prima del 1 gennaio 1996 (cioè entro il 31/12/1995): il costo si determina con il criterio della riserva matematica;
Il calcolo della riserva matematica tiene conto dell'età, del sesso e della retribuzione all'atto della domanda . Per eseguirlo bisogna individuare il coefficiente consultando le tabelle ministeriali
Laurea conseguita dal 1 gennaio 1996: il costo verrà calcolato con le norme vigenti prima dell'approvazione della legge sul welfare. Si prende il pratica il reddito di lavoro percepito negli ultimo 12 mesi e si moltiplica per l'aliquota contributiva del settore di attività. Il risultato, moltiplicato a sua volta per gli anni da riscattare, darà il costo complessivo.
Questo tipo di calcolo è più vantaggioso rispetto a quello precedente.
Dipendente con stipendio annuo lordo di € 30.000.Se chiede il riscatto della laura breve (tre anni) dovrà versare all'Inps € 29.700 (30.000 x33%:x3).

Il riscatto della laurea avrà efficacia piena per raggiungere i requisiti per la pensione?
SI, ora tutti i lavoratori (anche i giovani che rientrano nel sistema contributivo) si vedranno conteggiate gli anni per la laurea anche ai fini della maturazione dei requisiti pensionistici.

Il pagamento del riscatto del corso di laurea è rateizzabile?
SI per le domande di riscatto presentate dopo il 1 gennaio 2008 (riferite anche a periodi di studio antecedenti il 1 gennaio 1996), la somma dovuta all'ente previdenziale potrà essere versata nell'arco di 10 anni (120 rate mensili) senza alcun aggravio di interessi
Per le domande presentate fino al 31/12/2007 l'INPS concedeva una dilazione di 5 anni, maggiorata di interessi al tasso legale (3% dal 1 gennaio 2008)

MALATTIA: PERIODO DI COMPORTO

Quali sono i tipi di comporto?
Il comporto può essere di due tipi:
- Secco : quando il periodo di conservazione del posto è riferito ad un'unica ed interrotta malattia
- per sommatoria o frazionato: quando nel CCNL si prevede un arco di tempo entro il quale la somma di più periodi di malattia non può superare un determinato limite (esempio 36,48 ...mesi)

Qual è l'assenza massima consentita per malattia ?
Comporto secco :
- 6 mesi fino a 5 anni ;
- 8 mesi da oltre 5 e fino a 10 anni;
- 12 mesi da oltre 10 e fino a 15 anni
- 15 mesi da oltre 15 e fino a 20 anni
- 18 mesi da oltre 20 e fino a 25 anni
- 22 mesi oltre i 25 anni
Comporto per sommatoria:
- 8 mesi fino a 5 anni
- 10 mesi da oltre 5 e fino a 10 anni
- 14 mesi da oltre 10 e fino a 15 anni
- 18 mesi da oltre 15 e fino a 20 anni
- 22 mesi da oltre 20 e fino a 25 anni
- 24 mesi oltre i 25 anni
Aumento del 50% con un minimo di 12 ed un massimo di 24 complessivi mesi per tbc (sia in caso di ricovero in sanatorio, che di accertata necessità di cura), nonché per malattie di carattere oncologico e di sindrome da immunodeficienza acquisita (AIDS)
ABI raccomanda alle imprese di valutare con la massima considerazione, ai fini di quanto previsto dal comma 4 del presente articolo, la condizione dei dipendenti affetti da patologie di analoga gravità.
Per coloro che sono sottoposti a trattamento di dialisi, le assenze non sono considerate ai fini del comporto.
Comporto per sommatoria : un lavoratore con anzianità di 8 anni è stato assente per malattia per l'intero mese di giugno 2009, successivamente per un altro mese e mezzo ed infine dal 1 febbraio al 31 maggio del 2012. Al rientro (1 giugno 2012) ha già totalizzato 6 mesi e mezzo di assenze per malattie o infortuni e quindi ha a disposizione altri 3 mesi e mezzo fino al 31 maggio del 2013.

In casi di prolungamento della malattia, cosa bisogna fare prima che sia fino il comporto?
Utilizzare l'aspettativa non retribuita.
Trascorsi i periodi di comporto, il lavoratore può richiedere un'aspettativa non retribuita di massimo 8 mesi. In caso di ripetizione non si possono superare i 12 mesi nell'arco di un quinquennio.

L'azienda è obbligata a segnalare al lavoratore l'approssimarsi della scadenza del periodo di comporto?
SI , le aziende segnaleranno al lavoratore – con un mese di anticipo- la scadenza del periodo di comporto contrattualmente previsto. I lavoratori con contratto a tempo indeterminato, nei confronti dei quali sia stato accertato, da una struttura sanitaria pubblica, lo stato di tossicodipendenza o di alcolismo cronico e che su impegnino a sottoporsi ad un trattamento terapeutico di riabilitazione, possono fruire di un'aspettativa non retribuita per un periodo non superiore a tre anni, finalizzato a favorirne il recupero sociale e la riabilitazione.
L'aspettativa non è concedibile agli ultrasessantenni in possesso dei requisiti per la pensione di vecchiaia.

PERMESSI PER DONATORI DI SANGUE

A chi spettano?
Il lavoratori dipendenti che cedono gratuitamente il loro sangue hanno diritto ad astenersi dal lavoro per l'intera giornata in cui effettuano la donazione.
Non spetta:
ai lavoratori autonomi;
ai lavoratori che versano contributi nella gestione separata.

Cosa spetta?
La normale retribuzione per l'intera giornata lavorativa, purché il prelievo sia:

  • effettuato presso Centri autorizzati dal Ministero della Sanità (Centro di raccolta fisso o mobile, Centro trasfusionale o Centro di produzione di emoderivati);
  • effettuato un prelievo minimo di 250 grammi.

La retribuzione viene corrisposta dal datore di lavoro il quale ha la facoltà di chiedere il rimborso all'INPS.

Obblighi per il lavoratore?
Il lavoratore è tenuto a dare preavviso al datore di lavoro e presentare al rientro il certificato rilasciato dal medico che ha effettuato il prelievo del sangue indicante: i dati anagrafici del donatore e il relativo documento di identificazione, quantità del prelievo, giorno e ora del prelievo e il centro che l'ha effettuato.

Spetta la copertura previdenziale?
Il lavoratore ha diritto all'accredito figurativo dei contributi previdenziali per le giornate indennizzate per donazione sangue (ossia i contributi accreditati, senza oneri a carico del lavoratore, per periodi durante i quali non ha prestato attività lavorativa).

PART-TIME

Quanti tipi di Part-time esistono?
Tre tipi. Orizzontale, quando la riduzione di orario rispetto al tempo pieno è prevista in relazione all'orario normale giornaliero di lavoro (5 giorni la settimana per 5 ore).
Verticale, quando l'attività lavorativa è svolta a tempo pieno, ma limitatamente a periodi predeterminati (3 giorni la settimana a tempo pieno e due non lavorati).
Misto, quando l'attività lavorativa è svolta secondo una combinazione dei precedenti (3 giorni la settimana a tempo pieno e due solo la mattina).

Chi può chiedere il part-time?
Tutti, compresi i quadri direttivi.

Ci sono dei criteri per l'accoglienza del P.T.?
Si, l'azienda accoglierà prioritariamente le domande dei lavoratori in servizio con l'inquadramento necessario e riconosciuti idonei a svolgere le mansioni per le quali si è determinata l'esigenza. Inoltre, favorirà, ai fini della precedenza, le domande dei lavoratori con comprovati motivi personali o familiari di rilevante gravità.

Qual'è l'orario di lavoro settimanale?
Minimo 15 ore massimo 32,5. L'orario può essere inferiore alle 15 ore solo per il personale appartenente alla 1° Area professionale o addetto a mansioni operaie inquadrato nella 2° Area professionale.

Chi definisce l'orario di lavoro?
L'Azienda ed il lavoratore concordano la collocazione della prestazione lavorativa, ma nel rispetto di una prestazione giornaliera massima di 9 ore.

L'azienda può variare l'orario concordato?
Si, ma solo se i contratti collettivi prevedono la stipula di "Clausole elastiche", determinando condizioni e modalità per cui il datore di lavoro può variare la collocazione temporale (e non la durata) dell'orario del P.T.
Il Contratto Collettivo del Credito non parla di clausole elastiche; pertanto sono possibili solo in seguito ad uno specifico accordo in Azienda con le Organizzazioni sindacali.

L'azienda può richiedere prestazioni di lavoro supplementare?
SI, ma solo per le mansioni attribuite e per le seguenti esigenze organizzative:
- Operazioni di quadratura contabile e di chiusura,
- Interruzioni temporanee nel funzionamento di strumenti elettronici di lavoro,
- Assenze impreviste di altri dipendenti della medesima unità operativa
E con i seguenti limiti temporali:
2 ore al giorno,
50 ore all'anno solare (1/1-31/12)
In caso di lavoro supplementare svolto dopo l'intervallo per il pranzo spetta il ticket pasto.

Come vengono pagate le ore di lavoro supplementare?
Con un compenso pari alla normale paga oraria, senza maggiorazioni, salvo il superamento dell'orario giornaliero a tempo pieno, nel qual caso spetta il compenso per il lavoro straordinario.

Qual è l'orario di lavoro nei giorni semifestivi?
La riduzione di orario è proporzionale a quella del personale a tempo pieno (5 ore), comunque la durata massima è di 5 ore nella giornata. Es.: un P.T. che fa 5 ore giornaliere, nella giornata semifestiva farà 3 ore e 20 di prestazione lavorativa (7,5:5=5:x dove x=3,33).

Come vengono conteggiate le ferie?
Per i lavoratori con orario distribuito su 5 gg. alla settimana: gli stessi criteri adottati per il personale a tempo pieno.
Per i lavoratori il cui orario si concentra in meno di 5 gg. alla settimana o in un numero di giorni inferiore a quelli lavorativi nel mese o nell'anno: proporzionando lo scaglione annuale al minor numero di giornate lavorative prestate nella settimana, mese o anno.

Quando matura il diritto alla pensione?
Ai fini della maturazione dei requisiti per il diritto alla pensione i lavoratori a P.T. sono equiparati a quelli a tempo pieno, cioè: se un lavoratore ha 30 anni di lavoro a tempo pieno e 12 a P.T. matura complessivamente 42 anni di contribuzione.

Qual è l'ammontare della prestazione pensionistica?
Possiamo fare due casi :
intera vita lavorativa a P.T., l'ammontare della pensione sarà proporzionale all'orario svolto;
periodi a tempo pieno e periodi a P.T., in questo caso l'ammontare della pensione sarà intero per i periodi a tempo pieno e proporzionale per i periodi a P.T.

Le giornate non lavorate possono essere riscattate ai fini contributivi?
Si, è possibile effettuare versamenti di contribuzione volontaria presso l'INPS.

 

NOTA BENE: dal 1° aprile 2015, con la scadenza del contratto, alcune di queste norme potrebbero variare